Nel territorio di Bisegna aumenta la "riserva integrale" del Pnalm

Vantaggi economici e conservazione della biodiversità sono conciliabili; perché, stando a quanto deciso dall'amministrazione comunale di Bisegna, la tutela ambientale porterà nelle casse del comune un bel gruzzolo. Ed ecco la ricetta; Il Parco nazionale d'Abruzzo assume in concessione mille ettari di bosco, destinandone la metà a “riserva integrale” e l'altra il “riserva generale”. In cambio, l'Ente versa al comune un canone annuo di 30.000 euro.

“Per noi è una svolta – dice il sindaco Amedeo Di Lorenzo – perché negli anni passati abbiamo fatto il taglio industriale e le ditte appaltatrici: a volte ci hanno dato i compensi con grave ritardo, altre, invece, non hanno addirittura pagato tanto che siamo dovuti ricorrere ad estenuanti contenziosi. Ora abbiamo un'entrata sicura”.

“ E poi – continua il sindaco di Bisegna – la zona concessa in gestione al Parco presenta un alto valore da punto di vista della biodiversità vegetale ed animale, vista la presenza, tra gli altri, di lupi e orsi”.

Entusiasmo, ovviamente, anche da parte del Parco, che mette a frutto la lungimirante opera soprattutto del commissario Rossi, in termini anche di rafforzamento dei rapporti tra enti che operano nel territorio e, di riflesso, delle stesse popolazioni.

Con due importanti atti deliberativi, adottati nei giorni scorsi dal Commissario Giuseppe Rossi, viene confermata la politica dell’Ente di acquisizione in concessione  dai comuni  di territori di speciale interesse ecologico naturalistico e particolarmente vulnerabili. In questo modo è stata nei fatti già avviata quella auspicata azione diretta a incrementare la superficie della riserva integrale,  secondo le previsioni del Piano del Parco.  

L’Ente ha infatti confermato, con il Camune di Civitella Alfedena, il rapporto di concessione scaduto il 31 dicembre,  per la bellissima area della Camosciara, prima storica riserva integrale in un Parco italiano, istituita nel lontano 1972.  Si tratta di un territorio di circa mille ettari, per la maggior parte destinati appunto a riserva integrale, per la concessione del quale il Comune percepirà un canone annuo di  40mila euro.

E’ nuova, invece,  l’assunzione in concessione di territori dal Comune di Bisegna.

Si tratta anche  in questo caso di un’area di circa mille ettari, destinata per buona parte  a riserva integrale, per la concessione della quale il Comune di Bisegna percepirà un canone annuo di circa 30mila euro.

Questo contratto con Bisegna permette appunto di  incrementare l’estensione della attuale riserva integrale del Parco.

Le due deliberazioni attendono l’approvazione del Ministero vigilante per formalizzare i contratti novennali.

Tra le proposte  per migliorare la conservazione dell’orso marsicano recentemente avanzate dal Parco al Ministero dell’Ambiente, questo punto sulla assunzione di territori – boschi e pascoli – figura in buona evidenza.

Per definire il nuovo quadro complessivo dei territori  assunti in concessione   e quindi più direttamente controllati dal Parco, sono in corso trattative con diversi comuni allo scopo di rinnovare i contratti in scadenza e trasformare quelli di affitto in essere. Oltre che ad attivarne di nuovi.

E’ importante sottolineare come l’articolato del contratto di concessione sia scaturito dall’impegno di un apposito gruppo di lavoro costituito da rappresentanti dell’Ente e della Comunità del Parco, e perciò largamente condiviso.

L’acquisizione in concessione di territori importanti  permette una loro più attenta gestione, finalizzata alla migliore conservazione della preziosissima biodiversità e  specialmente alla salvaguardia dell’orso bruno marsicano, assoluta priorità per il Parco.

L’Ente ritiene questa una politica da potenziare ulteriormente nell’interesse del Parco e nell’interesse dei comuni - e perciò delle stesse comunità locali - che possono così disporre di risorse economiche altrimenti difficilmente reperibili, da destinare alle prestazioni di servizi pubblici.